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      Ci troviamo qui di fronte ad uno dei casi insoliti, nel quale una delle foglioline non è verticale o quasi verticale durante la notte.
      Se si considera che le foglie, prendendo la loro posizione nictitropica, descrivono spesso un arco di 90°; che il movimento si fa assai rapido nel corso della sera; ch'esso in qualche caso, come lo vedremo nel capitolo seguente, acquista una complicazione straordinaria; che in alcune pianticelle, abbastanza vecchie per portare delle vere foglie, i cotiledoni si dirigono verticalmente in alto durante la notte, mentre che, nello stesso tempo, le foglioline si muovono verticalmente in basso; e che, in uno stesso genere, le foglioline ed i cotiledoni di una specie si muovono in alto, mentre quelli di un'altra si dirigono in basso: tenendo conto di questi fatti e di molti altri ancora, torna difficile il porre in dubbio che le piante traggano un notevole vantaggio da questo potere così maraviglioso di movimento.
      I movimenti nictitropici delle foglie e dei cotiledoni si effettuano in due maniere:(86) sia col mezzo dei cuscinetti che si fanno, come lo ha dimostrato Pfeffer, più turgescenti alternativamente sulle loro faccie opposte; sia per l'aumento di crescenza sopra una faccia del picciuolo o della nervatura mediana, e poi sulla faccia opposta, come lo ha provato per la prima volta il Batalin.(87) De Vries (88) avendo però dimostrato che, in quest'ultimo caso, l'aumentato accrescimento è preceduto da un aumento nella turgescenza delle cellule, la differenza fra i due modi di movimento si trova così sensibilmente diminuita: essa consiste principalmente in ciò che la turgescenza delle cellule di un pulvino intieramente sviluppato non è seguita da accrescimento.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





Pfeffer Batalin De Vries