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      La notte seguente (del 17) era chiara ed egualmente fredda (-3° o -4°C.); il vaso fu di nuovo esposto, ma questa volta, per 30 m. soltanto. Erano state fissate otto foglie, ed al mattino due di esse soltanto erano morte, mentre che non potevasi constatare alcun danno sopra alcuna delle altre.
      Al 23 il vase fu esposto per 1 ora 30 m. ad una temperatura di -2°C. soltanto, e nessuna foglia ebbe a soffrire; quelle mantenute aperte erano però tutte fissate a 1/2 - 3/4 di poll. al disopra del sovero.
      Li 24 il vaso fu di nuovo collocato per terra ed esposto in piena aria per 35 a 40 m. In causa di un errore il termometro era stato posto sopra un vicino quadrante solare alto 3 piedi, in luogo di essere collocato sull'erba. Esso indicava -3°3 a 3°8 C., ma osservato un'ora dopo era disceso a -5°5 C., così che il vaso si trovava probabilmente esposto ad una temperatura un poco più bassa che nelle esperienze precedenti. Otto foglie erano state fissate, le une contro i turaccioli, le altre un poco al disopra, ed al mattino successivo, cinque di esse (cioè a dire 63%), si trovarono morte. Dopo di aver contato una porzione della totalità delle foglie, potemmo giudicare che 250 circa avevano potuto prendere la loro posizione notturna e sopra questo numero una ventina erano state uccise (cioè a dire 8% soltanto) ed una trentina danneggiate.
      L'esame di questi differenti casi non permette di dubitare, che le foglie di questa Oxalis, allorchè prendono la loro posizione notturna normale, non abbiano avuto da soffrire, per il freddo, molto meno di quelle (in numero di 23), nelle quali la faccia superiore guardava lo zenit.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





Oxalis