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      Quanto alle foglie lasciate libere (non contiamo quelle dei rami striscianti) molte perirono, ma questo numero era ancora debole confrontato a quello delle foglie intatte. Finalmente, riassumendo queste tre esperienze, 24 foglie mantenute orizzontali furono esposte ad una radiazione senza ostacolo verso lo zenit, e sopra questo numero 20 perirono ed una venne danneggiata; però gli stessi effetti non si produssero che sopra un numero relativamente assai debole di foglie lasciate libere, che avevano potuto prendere la loro posizione notturna.
      Furono messi ad esperimentare i cotiledoni di molte piante, ma la temperatura era mite, e non riuscimmo che in un caso, prendendo delle pianticelle di età conveniente, durante notti chiare e fredde. I cotiledoni di 6 pianticelle di Mimosa pudica furono mantenuti aperti e fissati sopra un turacciolo, ed in seguito esposti in piena aria per un'ora 45 m., ad una temperatura del suolo circostante di 29°F.; tre di queste pianticelle furono uccise. Due altre, dopochè i loro cotiledoni si erano elevati e chiusi, si piegarono e fissarono in modo che divennero orizzontali, con la faccia inferiore di un cotiledone rivolta verso lo zenit; tutte e due perirono. Dunque sopra le 8 piantine messe così ad esperimentare, cinque, ossia più della metà furono uccise. Sette altre coi loro cotiledoni nella posizione notturna normale, ossia verticali e chiusi, furono esposte nello stesso tempo, e due soltanto perirono.(95) Pare dunque, se queste diverse esperienze possono significare qualche cosa, che la posizione verticale notturna dei cotiledoni di Mimosa pudica li protegga in certa misura contro gli effetti funesti della radiazione e del freddo.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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