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      Nella Cucumis dudaim essi formano sull'orizzonte un angolo di 45° e si chiudono alla notte. Le estremità dei cotiledoni di tutte queste specie sono però ricurve, in guisa che alla notte questa parte è pienamente esposta allo zenit. Tale fatto impedisce di credere che questo movimento sia di natura identica a quello delle piante soggette al sonno. Dopo i due o tre primi dì i cotiledoni divergono maggiormente durante il giorno, e cessano di chiudersi completamente alla notte. Quelli di Trichosantes anguina, abbastanza grossi e carnosi, non si elevano di notte, cosa del resto che si prevedeva. D'altra parte quelli di Acanthosicyos horrida (99) non hanno nulla che possa impedire un movimento della stessa natura di quello delle altre specie, tuttavia essi non si elevano alla notte in modo ben chiaro ed evidente. Questo fatto conduce alla supposizione che i movimenti notturni delle predette specie sieno stati acquistati ad uno scopo speciale, che può essere la protezione della giovane plumula contro l'irradiazione mediante il contatto della intera parte basilare dei due cotiledoni.
      Geranium rotundifolium (Geraniaceæ). -- Una sola pianticella germogliò accidentalmente in un vaso, ed osservammo che i suoi cotiledoni s'inclinavano perpendicolarmente in basso per parecchie notti successive dopo di essere stati orizzontali a mezzodì. Essa divenne una bella pianta, ma morì prima della fioritura: era stata comperata a Kew, e fu riconosciuta con tutta certezza per un Geranium probabilmente della specie sopra nominata.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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