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      Vi sono però alcune eccezioni a questa regola, poichè i cotiledoni di Gossypium, Anoda ed Ipomæa non possedono pulvino, e continuano però lungamente a muoversi ed a crescere.
      Ritenemmo in principio che quando il movimento non durava che 2 o 3 notti, non potesse essere per la pianta che di una utilità assai limitata, e si potesse appena darsi il nome di sonno; ma siccome molte foglie a crescimento rapido non dormono che alcune poche notti, ed i cotiledoni si sviluppano presto e completano bentosto il loro accrescimento, questo dubbio non ci sembrò fondato, sopratutto perchè questi movimenti sono assai pronunciati in molti casi.
      Ricorderemo qui un altro punto di somiglianza fra il sonno delle foglie e quello dei cotiledoni, e si è che alcuni di questi ultimi (quelli per es. di Cassia e Githago) sono facilmente influenzati dalla mancanza di luce. Essi allora non si chiudono, o se sono chiusi non si aprono; altri al contrario (come i cotiledoni di Oxalis) non sono che assai poco impressionati dalla luce. Nel capitolo seguente dimostreremo che i movimenti nictitropici, sia delle foglie sia dei cotiledoni, non sono altro che una modificazione della circumnutazione.
      Nelle Leguminose ed Ossalidee le foglie ed i cotiledoni della stessa specie essendo generalmente soggetti al sonno, ci venne dapprima naturalmente l'idea, che il movimento nictitropico dei cotiledoni non fosse in special modo che uno sviluppo anticipato di un'abitudine propria ad un'età più avanzata della vita. Una tale spiegazione non può però essere ammessa, quantunque sembri esservi qualche connessione, come si poteva attendersi, fra queste due sorta di fenomeni.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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