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      Si può aggiungere che alcune foglioline di Trifolium pratense furono mantenute aperte per 10 giorni, e che, la prima sera dopo che furono poste in libertà, come di consueto, si elevarono per dormire. La lunga durata dei movimenti è determinata dalla presenza del pulvino (e questa sembra essere la causa del di lui sviluppo); ma oltreciò i movimenti notturni di torsione sono sempre, come lo ha fatto notare Pfeffer, limitati alle foglie provvedute di quest'organo.
      È una regola generale che la prima vera foglia, benchè possa differire qualche poco nella forma dalle foglie della pianta adulta, dorme però come queste ultime, e ciò avviene affatto indipendentemente dal sonno dei cotiledoni, e dal modo con cui questo sonno si compie. Ma nel Phaseolus Roxburghii le prime foglie unifogliolate si elevano abbastanza alte di notte, perchè si possa dire che dormono, mentre che le foglioline delle foglie secondarie trifogliolate discendono di notte. Nelle giovani piante di Sida rhombæfolia, alte soltanto qualche pollice, le foglie non dormono, mentre nelle piante alquanto più vecchie, si alzano di notte verticalmente. D'altra parte, le foglie di piante giovanissime di Cytisus fragrans dormivano in modo assai appariscente, mentre sopra un ceppo vecchio e vigoroso conservato nella serra non mostravano alcun movimento nictitropico. Nel genere Lotus, le foglioline basilari in forma di stipule si elevano di notte verticalmente e sono provvedute di un pulvino.
      Come l'abbiamo già fatto osservare, quando le foglie hanno di notte un cambiamento considerevole di posizione, col mezzo di movimenti complicati, si può ritenere quasi per certo che tali movimenti presentano qualche vantaggio per la pianta.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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