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      Malgrado ciò che abbiamo detto, vi sono delle forti ragioni per credere che, in certi casi, l'elevazione dei picciuoli, quando è considerevole, possa assicurare un beneficio alla pianta, riducendo di molto la superficie esposta all'irradiazione notturna. Se il lettore vuole confrontare le due figure di Cassia pubescens (fig. 155), copiate da fotografie, vedrà che il diametro notturno della pianta è di circa un terzo più piccolo del suo diametro durante la giornata, e che per conseguenza la superficie esposta all'irradiazione è di circa 9 volte minore. Si potrebbe avere la stessa conclusione dall'esame dei disegni (fig. 149) di un ramo di Desmodium gyrans allo stato di veglia ed a quello di sonno. Questo stesso fatto si produce in modo evidente nelle giovani piante di Bauhinia, e nell'Oxalis Ortegesii.
      Noi siamo condotti a formulare una conclusione analoga per i movimenti dei picciuoli secondari di alcune foglie pennate. Le foglie secondarie di Mimosa pudica convergono di notte; in tal guisa le foglioline chiuse ed embricate di ogni foglia secondaria sono riunite in un sol gruppo, e si proteggono mutuamente non esponendo all'irradiazione che la superficie più piccola possibile. Nell'Albizzia lophantha, le foglie secondarie si avvicinano nello stesso modo. I medesimi organi nell'Acacia Farnesiana non si avvicinano, ma si dirigono verso il basso. Quelli di Neptunia oleracea s'inclinano pure in basso, e nello stesso tempo indietro, verso la base della foglia, mentre il picciuolo principale s'innalza.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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