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      Accettando questo punto di vista intorno l'origine del nictitropismo, possiamo comprendere, come sia avvenuto che alcune piante hanno potuto assumere l'abitudine di disporre verticalmente di notte i lembi delle loro foglie, ossia di dormire; in qualsiasi altra ipotesi tale fenomeno rimarrebbe inesplicabile.
      Le foglie di alcune piante si muovono nella giornata in modo particolare, che impropriamente ha ricevuto il nome di sonno diurno; quando il sole le riscalda fortemente, esse volgono i loro bordi nella direzione dei suoi raggi. Noi dovremo esaminare questi fenomeni nel capitolo seguente, consacrato all'eliotropismo. Abbiamo dimostrato che le foglioline di una forma di Porlieria hygrometrica rimangono chiuse durante la giornata, come se dormissero, finchè la pianta scarseggia di acqua; probabilmente sarà per evitare una evaporazione troppo rapida. Non conosciamo che un altro caso analogo, e si è quello di alcune Graminacee, che ripiegano all'interno le loro strette foglie quando sono esposte al sole e al tempo secco, come ha osservato il Duval-Jouve.(124) Noi abbiamo osservato lo stesso fenomeno nell'Elymus arenarius.
      Vi è un altro movimento, conosciuto già da Linneo, e generalmente designato sotto il nome di sonno; è quello dei petali nei numerosi fiori che si chiudono di notte. Questi movimenti sono stati abilmente studiati da Pfeffer che ha dimostrato che (come l'aveva già osservato Hofmeister) hanno per causa piuttosto la temperatura che l'alternarsi del giorno e della notte.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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