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      Il contrasto fra le due figure 172 e 173 sarebbe stato molto più manifesto, se queste fossero state tracciate fino da principio sulla stessa scala e poi ridotte in eguale misura. Ma i movimenti indicati dalla fig. 172 furono dapprima più fortemente amplificati ed in seguito ridotti alla metà della scala primitiva, mentre quelli della fig. 173, in principio meno amplificati, furono in seguito ridotti al terzo della loro grandezza primitiva. Un diagramma tracciato nello stesso tempo, e rappresentante i movimenti di un secondo ipocotilo, aveva un aspetto affatto analogo, però questa seconda pianticella non s'inclinò così fortemente verso la luce, e la sua circumnutazione era relativamente più pronunciata.
      Phalaris Canariensis. - Furono scelti per le nostre esperienze i cotiledoni in forma di fodero di questa pianta monocotiledone, e ciò sia per la loro sensibilità alla luce, sia perchè circumnutano assai bene, come l'abbiamo ormai dimostrato (vedi fig. 49, p. 45). Benchè non avessimo alcun dubbio intorno al risultato, collocammo in principio alcune pianticelle davanti ad una finestra al S.-O., in una mattina moderatamente chiara, e rilevammo i movimenti di una di esse. Come suole avvenire, essa cominciò a muoversi durante i primi 45 minuti, descrivendo delle linee a zig-zag, seguì quindi pienamente l'influenza della luce, e si diresse verso di essa durante le successive due ore e 30 m. in linea quasi retta. Non diamo qui questo diagramma, poichè è affatto identico a quello dei movimenti d'Apios graveolens nelle stesse circostanze (fig.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





Canariensis Apios