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      175), il fusto, o l'epicotilo, circumnutava nettamente per tutta la giornata, e continuava nello stesso tempo a muoversi eliotropicamente; quest'ultimo movimento era eseguito in modo che l'estremità di ogni ellisse successiva era più avvicinata alla sorgente luminosa che l'estremità della figura precedente. Nel caso della Cassia (fig. 177) è assai interessante di confrontare i movimenti dell'ipocotilo, secondo che quest'organo è esposto ad una luce laterale moderata, oppure all'oscurità; la differenza è la stessa fra i movimenti ordinari di circumnutazione di una pianticella di Brassica (fig. 172, 173) o di Phalaris (fig. 49, 174), ed i loro movimenti eliotropici verso una finestra protetta dalle tende. In questi due casi, come in molti altri, era interessante di osservare, come i fusti incominciassero a circumnutare appena che la luce nella sera diminuiva d'intensità. Abbiamo dunque numerose transizioni fra un movimento verso la luce, che deve essere considerato come una leggera modificazione della circumnutazione, e che si compone ancora di ellissi e di circoli, ed un movimento quasi od anche affatto diritto ed eliotropico, - passando per un movimento più o meno a zig-zag, interrotto talvolta da anse o da ellissi.
      Una pianta esposta ad una luce laterale, anche brillante, si allontana generalmente in principio seguendo una linea a zig-zag, oppure direttamente, dalla sorgente luminosa; senza dubbio, questo movimento è dovuto al fatto ch'essa in quel mentre circumnuta in una direzione opposta alla sorgente predetta; oppure più o meno trasversale ad essa.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





Cassia Brassica Phalaris