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      Questo fatto era sopratutto evidente quando rilevammo i movimenti dei cotiledoni posti di fronte ad una finestra. Noi vediamo qualche cosa di analogo nelle foglie e nei cotiledoni che dormono, i quali dopo di aver oscillato verticalmente per tutta la giornata si alzano la sera fino a divenire verticali, ed al mattino successivo discendono per riprendere la loro posizione orizzontale o diaeliotropica, movimento che si effettua in opposizione all'eliotropismo. Questo ritorno alla loro posizione diurna, che richiede spesso un movimento angolare di 90°, è analogo al movimento delle foglie sopra rami spostati, che riprendono la loro posizione primitiva. Bisogna notare che una forza qual è l'apogeotropismo, agirà con gradi diversi di energia (133) secondo le diverse posizioni di queste foglie o di questi cotiledoni, che hanno durante la giornata delle oscillazioni verticali considerevoli; questi organi riprendono tuttavia la loro posizione orizzontale o diaeliotropica.
      Noi possiamo dunque concludere, che i movimenti diaeliotropici non possono spiegarsi completamente con l'azione diretta della luce, della gravitazione, del peso, ecc., più che i movimenti nictitropici dei cotiledoni e delle foglie. Nell'ultimo caso, questi organi si collocano in modo che le faccie superiori sieno esposte il meno possibile all'irradiazione notturna, di guisa che le faccie superiori delle foglioline opposte vengono spesso in contatto. Questi movimenti, che possono rendersi assai complicati, se non sono direttamente cagionati, sono però regolati dall'alternarsi della luce e dell'oscurità. Nel caso del diaeliotropismo i cotiledoni o le foglie si dispongono in modo che le faccie superiori sieno pienamente esposte alla luce; questo movimento è regolato dalla direzione dei raggi, senza esserne direttamente prodotto.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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