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      In ambedue i casi il movimento è una modificazione della circumnutazione sotto l'influenza delle cause innate o costituzionali, nella stessa guisa come nelle piante rampicanti, la cui circumnutazione aumenta di ampiezza e diviene circolare, o nei cotiledoni e nelle foglie assai giovani, che dall'epinastia sono portate nella loro posizione orizzontale.
      Noi ci siamo occupati fin qui soltanto delle foglie e dei cotiledoni che conservano costantemente una posizione orizzontale; ma molti di questi organi si dispongono in una situazione più o meno obliqua, ed alcuni divengono perpendicolari. La causa di queste differenze di posizione è sconosciuta; ma secondo le idee di Wiesner (che esporremo più avanti), è probabile che alcuni di questi organi soffrirebbero, se ricevessero perpendicolarmente tutta la luce solare.
      Abbiamo visto nel secondo e nel quarto capitolo, che i cotiledoni e le foglie, in cui i cambiamenti notturni di posizione non sono abbastanza significanti per meritare il nome di sonno, si elevano generalmente un poco nella sera per ridiscendere al mattino successivo in modo che di notte sono alquanto più inclinati in alto che a metà della giornata. È impossibile ammettere che un movimento di ascesa di 2° o 3° od anche di 10° o 20° possa essere di qualche utilità per la pianta e sia stato acquistato a questo scopo. Tale movimento deve risultare da cambiamenti periodici nelle condizioni alle quali sono assoggettati questi organi, e si può appena dubitare che si tratti di alternazioni quotidiane di luce o di oscurità. De Vries dice, nel lavoro di cui abbiamo già parlato, che la maggior parte dei picciuoli e delle nervature mediane sono apogeotropiche,(134) e l'apogeotropismo può dare la spiegazione di questo movimento di ascesa, sì comune ad un numero considerevole di specie distinte, se supponiamo che esso movimento sia annullato a metà della giornata dal diaeliotropismo, per tutto il tempo cioè che è utile alla pianta di avere le sue foglie ed i suoi cotiledoni pienamente esposti all'azione della luce.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





Wiesner Vries