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      Alcune giovani piante di Phaseolus Hermandesii furono esposte alla stessa luce del sole, e le loro prime foglie, larghe ed unifogliolate, erano allora quasi od affatto verticali, come molte fra le foglioline laterali delle foglie secondarie trifogliolate; alcune di queste foglioline avevano inoltre, senza elevarsi, girato su se stesse fino a 90°, in modo da presentare i loro bordi ai raggi luminosi. Le foglioline di una stessa foglia si comportavano talvolta in questi due modi differenti, ma il risultato del movimento era sempre una diminuzione nell'intensità dell'illuminazione. Queste piante furono allora protette contro il sole, ed osservate 1 ora e 1/2 dopo; tutte le foglie e le foglioline avevano ripreso la loro posizione ordinaria suborizzontale. I cotiledoni color di rame di alcune pianticelle di Cassia mimosoides erano orizzontali alla mattina, ma dopo che avevano sentito l'influenza del sole si erano elevati fino a 45° 1/2 al disopra dell'orizzonte. Il movimento, in questi differenti casi, non deve essere confuso colla chiusura repentina delle foglioline di Mimosa pudica, che si può osservare talvolta quando una pianta tenuta per qualche tempo nell'oscurità è bruscamente esposta al sole; in questo caso, infatti, la luce sembra agire nello stesso modo come un contatto.
      Secondo le osservazioni del professor Wiesner è probabile che i movimenti, di cui parliamo, sieno stati acquistati ad uno scopo speciale. Siccome la clorofilla soffre spesso per una luce troppo intensa, questo scienziato crede ch'essa sia protetta da mezzi diversi, quali sono la presenza dei peli, delle materie coloranti, ecc.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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