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      In 5 ore 1/2 questi cotiledoni erano diretti verso la luce, e le loro basi si curvarono ad angolo retto; tale brusca curvatura non poteva in nessun modo essere favorita dal peso della parte superiore, che agiva perpendicolarmente al piano della curvatura.
      Dimostreremo che quando la parte superiore dei cotiledoni di Phalaris e di Avena era coperta di piccoli astucci di stagno e di vetro annerito, ed era così meccanicamente impedito il suo incurvamento, la parte inferiore e non racchiusa non si curvava più, quando veniva esposta all'azione della luce laterale. Pensammo che questo fatto poteva essere dovuto non all'esclusione della luce dalla parte superiore, ma alla necessità dell'incurvatura di prodursi gradatamente secondo la lunghezza dell'organo; di guisa che la parte inferiore non potesse curvarsi prima della parte superiore, qualunque fosse la forza dell'eccitazione. Era necessario di verificare la verità di questa ipotesi, e la trovammo falsa; infatti, la metà inferiore di parecchi cotiledoni si curvava verso la luce, benchè la parte superiore fosse chiusa in un piccolo tubo di vetro non annerito, che impediva, per quanto si poteva giudicare, l'incurvatura. Siccome però era possibile che la parte chiusa nel tubo potesse inclinarsi un poco, fissammo, con la gomma lacca, delle piccole bacchette rigide e delle scheggie di vetro sopra una faccia della parte superiore di 15 cotiledoni; in sei casi questi corpi furono inoltre attaccati con dei fili. Essi vennero in tale guisa costretti a rimanere retti.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





Phalaris Avena