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      Ne risultò che le metà inferiori di tutti questi cotiledoni si curvarono verso la luce, ma, in generale tale incurvatura non fu così notevole di quella dei cotiledoni lasciati liberi nei vasi; si può forse spiegare questa differenza ammettendo che l'applicazione della gomma lacca sopra una superficie considerevole dell'organo avesse leggermente danneggiato quest'ultimo. Si può aggiungere che quando i cotiledoni di Phalaris e di Avena subiscono l'azione dell'apogeotropismo, si è la parte superiore che si curva la prima; e quando questa è resa rigida nel modo sopra descritto, l'incurvatura in alto della parte basilare non ne è impedita.
      Allo scopo di esaminare la nostra opinione, che cioè si è la parte superiore dei cotiledoni di Phalaris che regola l'incurvatura della parte inferiore, sotto l'azione di una luce laterale, abbiamo istituito molte esperienze, ma i nostri primi tentativi furono quasi tutti inutili, per ragioni che qui non crediamo opportuno d'indicare. Tagliammo gli apici di 7 cotiledoni, sopra delle lunghezze di 0,1 a 0,16 pollici, e questi organi, esposti tutto il giorno ad una luce laterale, rimasero eretti. In un altro gruppo di 7 cotiledoni, le estremità furono tagliate soltanto sopra una lunghezza di mm. 1,27 circa, e tali organi s'inclinarono verso una luce laterale, ma non così fortemente delle pianticelle intatte che si trovavano nello stesso vaso. Quest'ultimo caso mostra, che l'ablazione dell'estremità non è, per se stessa, abbastanza pregiudizievole alla pianta da impedire l'azione dell'eliotropismo; ma pensammo allora che un danno abbastanza grave doveva provenire dall'ablazione di una lunghezza più forte, come nella nostra prima esperienza.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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