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      Ma Pfeffer ha dimostrato che una differenza nella turgescenza delle due faccie del pulvino - organo composto da un ammasso di cellule in cui lo sviluppo ha cessato per tempo - è determinata da una ineguaglianza nelle quantità di luce ricevuta da queste due faccie; che, per conseguenza il movimento così causato non è accompagnato da aumento di crescenza sul lato più turgescente.(144) Tutti gli osservatori sembrano credere, che l'azione luminosa si eserciti direttamente sulla parte che s'incurva; ma noi abbiamo visto che non è così nelle pianticelle che abbiamo descritto. Le loro metà inferiori furono brillantemente illurninate per parecchie ore, e tuttavia non s'inclinarono verso la sorgente luminosa, sebbene sia questa la parte che più s'incurva nelle circostanze ordinarie. È un fatto anche più sorprendente, che l'illuminazione debole di una linea stretta sopra una faccia della parte superiore dei cotiledoni di Phalaris determinava il senso dell'incurvatura della porzione inferiore, così che quest'ultima parte non s'inclinava verso la luce brillante che la rischiarava, ma verso un lato posto obliquamente e per il quale non entrava che una debole quantità di raggi luminosi. Questi risultati sembrano accennare alla presenza, nella parte superiore della pianta, di una materia che sente l'azione luminosa e la trasmette alla parte inferiore. Abbiamo dimostrato che tale trasmissione è indipendente dall'incurvatura della parte superiore sensibile. Un caso simile di trasmissione l'abbiamo nella Drosera; quando una ghiandola è irritata, si è la parte basilare, e non la parte terminale del tentacolo che s'inclina.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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