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      (148) Vi è dunque una base per la modificazione di questa tendenza in quasi ogni benefica estensione. Che tale modificazione sia avvenuta, lo vediamo in molti casi; così è assai più importante per le piante insettivore di collocare le loro foglie nella migliore posizione per prendere gl'insetti, che di girarle verso la luce, e perciò non hanno quest'ultima facoltà. Se i fusti delle piante rampicanti dovessero dirigersi verso la luce, si staccherebbero il più sovente dai loro sostegni, e noi abbiamo visto, che in esse non si produce l'incurva-mento eliotropico. Siccome i fusti della maggior parte delle altre piante sono eliotropici, possiamo essere sicuri che le piante rampicanti, disseminate in tutta la serie vascolare, hanno perduto una facoltà che possedevano i loro antenati, che non rampicavano. Di più, nell'Ipomæa, e probabilmente in tutte le altre piante rampicanti, il fusto della giovane pianta, prima di cominciare a rampicare, è fortemente eliotropico, evidentemente allo scopo di poter esporre intieramente alla luce i suoi cotiledoni e le sue prime vere foglie. Nell'Edera, i fusticini delle pianticelle sono moderatamente eliotropici, e divengono afeliotropici quando sono un poco più vecchi. Alcuni viticci formati da foglie modificate, sono divenuti afelio-tropici benchè le foglie d'ordinario sieno fortemente diaeliotropiche, e la loro estremità tenda ad insinuarsi in ogni crepaccio oscuro.
      Perfino i movimenti eliotropici ordinari, è appena ammissibile che risultino direttamente dall'azione della luce senza un adattamento speciale.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





Ipomæa Edera