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      Quando i cotiledoni di Phalaris o di Avena sono distesi orizzontalmente, s'inclina in principio verso l'alto la parte superiore, poi la inferiore. Per conseguenza, quando la parte basilare si è fatta verticale, la terminale deve curvarsi nel senso opposto, per raddrizzarsi e trovarsi pure verticale; questo raddrizzamento susseguente è posto ancora sotto l'influenza dell'apogeotropismo. Rendemmo rigida la parte terminale di 8 cotiledoni di Phalaris fissandola a dei sottili bastoncini di vetro, che le impedivano d'inclinarsi: la parte basilare si curvò tuttavia in alto. Un fusto od un altro organo che s'inclina verso l'alto sotto l'influenza dell'apogeotropismo, esercita una forza considerevole: il proprio peso, che deve necessariamente essere sollevato, basterà nella maggior parte dei casi, per far curvare da principio leggermente l'organo in basso; ma questo movimento di discesa si fa generalmente obliquo in causa del movimento simultaneo di circumnutazione. I cotiledoni di Avena posti orizzontalmente, sollevano il proprio peso e sono inoltre capaci di spostare la sabbia umida che si trova sopra di essi, in modo da lasciare liberi dei piccoli spazi semilunari alla parte inferiore della loro base; è questa una prova significante della forza che possono spiegare.
      Siccome gli apici dei cotiledoni di Phalaris e di Avena subiscono l'azione dell'apogeotropismo prima della parte basilare, - e siccome d'altra parte questi stessi apici, quando sono evitati da una luce laterale, trasmettono alla base l'eccitazione ricevuta, e la determinano ad incurvarsi, - credemmo che la stessa regola valesse per l'apogeotropismo e per l'eliotropismo.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





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