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      Finalmente le estremità di parecchie radichette di Vicia faba e di Phaseolus multiflorus furono coperte di un notevole strato di grasso sopra una lunghezza di 3 mm. Questa materia, assai nociva per la maggior parte delle piante, non uccise punto le radichette e non arrestò il loro accrescimento; non fece che diminuire un poco la rapidità dell'accrescimento; essa turbava pure generalmente un poco l'incurvatura geotropica della parte superiore.
      I diversi casi che precedono non avrebbero alcun significato se l'estremità stessa fosse la parte che s'incurva più fortemente; ma sappiamo che il maximum di accrescimento si trova sopra un punto lontano dall'estremità di alcuni millimetri, e che sotto l'influenza del geotropismo si è questa parte che si curva più fortemente. Non abbiamo alcuna ragione di credere che questa parte soffra per la morte o per il cattivo stato dell'estremità, ed è certo che quando la punta è stata distrutta, questa parte continua a crescere con una rapidità tale, che la sua lunghezza raddoppia spesso in un giorno. Abbiamo visto pure che la distruzione dell'estremità non impedisce l'incurvatura delle parti vicine, quando queste ultime abbiano prima ricevuto dall'estremità un'eccitazione. Nelle radichette distese orizzontalmente, la cui estremità è stata tagliata o distrutta, la parte che dovrebbe curvarsi più fortemente rimane immobile per parecchie ore od anche per più giorni, benchè esposta perpendicolarmente alla piena influenza del geotropismo: dobbiamo concludere che la sola estremità, sensibile a quest'azione, trasmette l'eccitazione alle parti vicine, determinando la loro incurvatura.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





Vicia Phaseolus