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      I diversi organi arcuati di cui parlammo sono in continua circumnutazione, o si sforzano costantemente di circumnutare, anche prima di uscire da terra. Dacchè una parte dell'arco abbandona gl'involucri seminali, subisce l'azione dell'apogeotropismo, ed i due rami s'inclinano contemporaneamente verso l'alto con la maggiore rapidità che è loro concessa dalla terra circostante finchè l'arco intero sia verticale. Il suo accrescimento susseguente gli permette di farsi strada attraverso al suolo. Ma i suoi sforzi continui per circumnutare favoriscono pure la sua emergenza in una debole misura, poichè sappiamo che un ipocotilo, circumnutando, può ricacciare da tutti i lati, intorno a sè, la sabbia umida che lo circonda. Appena il più debole raggio di sole raggiunge una pianticella, l'eliotropismo la guida attraverso ad una fenditura del suolo od attraverso alla rete della massa di vegetazione circostante, imperocchè l'apogeotropismo da solo non conduce la pianticella che ciecamente in alto. È dunque probabile che esista nell'estremità dei cotiledoni delle Graminacee e nella parte superiore dell'ipocotilo una certa sensibilità all'azione luminosa, almeno in certe piante.
      In causa dell'accrescimento in basso dell'arco, i cotiledoni sono portati sopra il suolo. Gl'involucri seminali restano sotterra, o rimangono ancora qualche tempo intorno ai cotiledoni. La loro caduta ha luogo più tardi principalmente in causa dell'accrescimento di questi ultimi organi. Ma nella maggior parte delle Cucurbitacee si vede una conformazione curiosa e speciale destinata a portare la rottura degli involucri sotto al suolo; questa disposizione consiste in una sporgenza rettangolare sulla base dell'ipocotilo, che tiene in basso la parte inferiore degli involucri, mentre il crescere della porzione curva dell'ipocotilo ne solleva la metà superiore e in tale guisa la scinde in due parti.


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Il potere di movimento nelle piante
di Charles Darwin
Utet
1884 pagine 766

   





Graminacee Cucurbitacee