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      In secondo luogo, dobbiamo confessare la nostra ignoranza intorno alle cause che determinano la variabilità degli esseri organici. Nessuno dubita del fatto, che in ogni momento si compie sotto ai nostri occhi: ma la spiegazione di esso è stata attesa invano dai cultori delle discipline biologiche.
      Il Darwin si è coperto di gloria, rischiarando di vivissima luce i fenomeni del mondo vivente; ma egli è partito da due postulati, che sono l’esistenza di un prototipo organico, e la variabilità della specie.
      Ora è necessario penetrare in più profondi abissi della natura per strapparle i segreti che ancora ci nasconde. Il Darwin è la prima stella fulgidissima apparsa su questo nuovo orizzonte, ma non sarà l’ultima, perchè egli dovrà avere un successore, che illuminerà quei due postulati, e scoprirà una legge universale, di cui la legge dell’evoluzione sarà un corollario.
     
     
      PREFAZIONEDELLA SECONDA EDIZIONE
     
      La prima edizione di questo libro apparve nel 1842, e da quell’epoca in poi non è stata scritta sul medesimo soggetto che una sola opera importante, cioè quella del professore Dana sui coralli e banchi di corallo, uscita nel 1872. In questo lavoro egli osserva molto giustamente che io non ho dato una importanza sufficiente alla temperatura media del mare come causa determinante la distribuzione dei banchi di corallo; ma nè una bassa temperatura, nè la presenza di banchi fangosi sono sufficienti secondo me per spiegare la mancanza di banchi di corallo in alcune località; e noi dobbiamo esaminare se non vi sia qualche causa più recondita.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





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