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      10. La massima larghezza di questo atoll è di nove miglia e mezzo. La sua struttura presenta, sotto molti rapporti, il carattere specifico della classe alla quale appartiene, ad eccezione della poca profondità della laguna. La figura qui unita (fig. 3) rappresenta una sezione verticale, supposta presa a bassa marea, attraverso ad un basso isolotto (di media circonferenza), dalla costa esterna all’interno della laguna. Nel senso orizzontale, le lunghezze della sezione sono state rappresentate sulla scala nella vera loro grandezza, ma ciò era impossibile nel senso verticale, visto che la massima altezza media della terra non è che di 6 a 12 piedi al disopra del livello dell’alto mare. Farò la descrizione di questa sezione incominciando dal lato esterno. Ma debbo ora far osservare che i polipi che costruiscono dei banchi non essendo animali di marea, esigono di essere costantemente sommersi o lavati dalle onde. Il signor Liesk, un intelligente abitante di queste isole, ed alcuni capi di Tahiti (Otahitiani) mi assicurarono che l’esposizione ai raggi del sole, anche per uno spazio di tempo assai breve, determina invariabilmente la loro distruzione.
      Qui è possibile soltanto col concorso delle circostanze le più favorevoli, come una marea raramente bassa ed un mare calmo, di raggiungere l’orlo esterno dove è vivente il corallo. Io non riescii a pervenirvi che due sole volte, e trovai questa parte quasi intieramente composta di Porites viventi, che formavano dei grandi massi irregolarmente rotondati (come quelli di Astraea, ma più larghi), i quali avevano da 4 ad 8 piedi di larghezza ed un po’ meno di spessore.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





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