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      3), che si estende di alcuni yards sul lato esterno ed a due o quattro piedi di altezza. Questa cresta è precisamente raggiunta dalle onde nelle maree basse ordinarie; essa si estende in avanti a tutti gli isolotti e presenta ovunque l’apparenza d’essere stata logorata e scavata dall’acqua.
      I frammenti di corallo che vengono talvolta lanciati sul «piano», sono portati alla riva durante i venti impetuosi, da dove le onde, ad alta marea, tendono ogni giorno a ritirarli ed a trascinarli gradatamente; ma i pezzi inferiori, solidamente uniti insieme da una materia calcarea che si è infiltrata fra di essi, resistono alle maree giornaliere più a lungo dei frammenti superiori staccati, da che risulta la formazione di una cresta saliente. Questa massa cementata è di solito di color bianco, ma su alcuni punti la presenza d’una materia ferruginosa le dà un aspetto rossastro; è assai dura, sonora sotto i colpi del martello, e presenta una stratificazione confusa, in strati discendenti verso il mare sotto un piccolo angolo; essa consta di frammenti di corallo, che crescono sul lato esterno, alcuni affatto, altri parzialmente rotondati, parecchi di piccole dimensioni, molti di circa due o tre piedi di diametro, mescolati a noduli di un conglomerato formato precedentemente, poi rotto, rotondato e di nuovo cementato; oppure è costituita da una arenaria calcarea composta intieramente di particelle rotondate di scaglie, di coralli, di spine di echini e di altri detriti organici, generalmente mescolati assieme in modo uniforme; le roccie di quest’ultima specie si trovano su molte rive, sulle quali non vi sono delle scogliere di corallo.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343