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      Questa fanghiglia, quantunque mutata di colore per la presenza di una materia vegetale, sembra essere puramente calcarea in causa della sua totale solubilità negli acidi. Ho visto al Museo della Società Geologica una sostanza analoga, era ancora più meravigliosa, la quale era stata portata dal luogotenente Nelson dalle isole di Bermuda, e che, mostrata a parecchi geologi provetti, fu da essi erroneamente ritenuta per vera creta. All’esterno del banco, una gran parte del sedimento deve essersi formato in causa della rottura delle onde sui pezzi di corallo rotolati; ma nelle acque calme della laguna ciò deve essere avvenuto in grado leggerissimo. Agiscono tuttavia in questo caso degli agenti impreveduti che portano la loro azione distruttiva; così vi si trovano delle numerose legioni di due specie di Scarus; l’una, che vive sull’esterno del banco, nella parte soggetta all’azione delle onde; e l’altra, nella laguna, le quali si nutrono dei polipai viventi; di ciò mi assicura il signor Liesk, l’intelligente inglese che quivi abita, e che ho già citato più sopra.
      Apersi parecchi di questi pesci, che sono assai numerosi e di grande statura, e trovai i loro intestini distesi da piccoli pezzi di corallo e da una materia calcarea finamente polverizzata. Essi debbono perciò produrre giornalmente una certa quantità di sedimento finissimo; ma quest’ultimo deve pure formarsi per l’azione di numerosi vermi e molluschi, che scavano delle cavità in quasi tutti i blocchi di corallo. Il dottore J. Allan di Forres, che si è trovato nelle migliori condizioni di osservazione, mi scrive in una lettera che le oloturie (un ordine degli echinodermi), vivono di corallo vivente; e la singolare struttura dell’anello calcareo situato alla parte anteriore del loro corpo, sembra certamente bene adatta a questo scopo.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





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