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      La circostanza che il banco è più continuo al lato esterno e più esposto di questi atoll, che sono vicini gli uni agli altri, s’accorda bene col fatto che i banchi degli atoll sud presentano meno distacchi di quelli degli atoll nord, poichè i primi, come me l’ha assicurato il capitano Moresby, sono più esposti all’impeto delle onde dei secondi.
      La data della prima formazione di alcuni isolotti in questo arcipelago è conosciuta dagli abitanti; d’altra parte, parecchie di queste piccole isole ed anche alcune di quelle che sono considerate come molto vecchie, si logorano attualmente con rapidità. Vi sono alcuni esempi di una distruzione completa in dieci anni. Il capitano Moresby trovò sopra un banco, ora bagnato dal mare, delle traccie di pozzi e di tombe, che erano stati scavati all’epoca in cui il banco era sormontato da un isolotto. Nell’atoll Nillandoo sud, gli indigeni dicono che tre degli isolotti erano in principio più grandi; nel Nillandoo nord, ne esisteva uno che ora è stato portato via; ed in quest’ultimo atoll, il luogotenente Prentice scoperse un banco di circa 600 yards di diametro, che secondo le notizie positive date dagli indigeni, era stato poc’anzi un’isola coperta di palme di cocco. Ora durante le basse maree di primavera è parzialmente secco e (sono parole del luogotenente Prentice), «affatto coperto di corallo e di madrepore viventi». Nella parte nord dell’arcipelago Maldive e così pure del gruppo Chagos, è notorio che alcuni degli isolotti stanno per scomparire.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





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