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      Risulta da questi fatti, che difficilmente si possono mettere in dubbio, che nella maggior parte delle scogliere frangenti e specialmente in quelle che si trovano a qualche distanza dalla costa, una corrente di ritorno possa trascinare l’acqua lanciata al disopra dell’orlo esterno; la quale corrente, così prodotta, tenderebbe ad impedire al canale di venire colmato dal sedimento, ed in certi casi, potrebbe anche aumentare la profondità. Ciò che spinge a quest’ultima supposizione, si è che si ha quasi sempre constatato la presenza di canali fra le scogliere frangenti e le isole che hanno subito dei sollevamenti recenti; e questa presenza si spiegherebbe difficilmente se non si ammettesse che una causa qualunque si è opposta, sino ad un certo punto, alla conversione in terra di questo canale poco profondo.
      Una scogliera frangente, si fosse elevata in istato perfetto al disopra del livello del mare, presenterebbe l’aspetto singolare di una larga fossa a secco, circondata da una specie di muro basso o riparo. L’autore di un interessante viaggio a piedi48 intorno all’isola Maurizio sembra aver trovato una struttura presentante questa disposizione, poichè egli dice: «J’observai que là, où la mer étale indépendamment des rescifs du large, il y a à terre une espèce d’efoncement, ou chemin couvert naturel. On y pourrait mettre du canon, etc.». In un altro punto continua: «Avant de passer le Cap, on remarque un gros banc de corail élevé de plus de quinze pieds: c’est une espèce de rescifs que la mer a abandonné: il règne au pied une longue flaque d’eau, dont on pourrait faire un bassin pour de petits vaisseaux».


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





Maurizio