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      Tra 20 e 23 tese praticai parecchi sondaggi, che mi rivelarono un fondo sabbioso, eccettuato per una profondità di 30 tese, dalla quale il sevo fu tratto alla superficie incavato come dall’orlo di una grande Caryophyllia. Al di là di 33 tese, non feci che un sondaggio soltanto, e a 86 tese, alla distanza di un miglio e un terzo dall’orlo del banco, fu portata alla superficie sabbia calcarea e un frammento di roccia vulcanica. Sembra che si potrebbe probabilmente trovare un modo di determinare in tutti i casi e senza difficoltà i limiti del vigoroso accrescimento del corallo basandosi sul fatto che lo scandaglio nei sondaggi praticati al disotto di un certo numero di tese, davanti ai banchi dell’isola Maurizio e dell’atoll Keeling (8 tese nel primo caso e 12 nell’altro), venne alla superficie affatto netto, e da quest’altro fatto che si mostrò sempre, con una sola eccezione, pulito e coperto di sabbia, quando la profondità eccedeva le 20 tese. Tuttavia io non ritengo che se fossero fatti numerosi sondaggi intorno a queste isole non si vedrebbero mai variare i limiti sopra indicati, ma credo che i fatti provino sufficientemente che le eccezioni sarebbero poco numerose.
      I due casi segnalati più sopra del passaggio graduato da un campo di corallo puro ad un fondo di sabbia, hanno assai più importanza per indicare la profondità alla quale prosperano le più grandi specie di corallo, che l’insieme delle osservazioni separate, fatte sulla profondità alla quale certe specie sono state dragate; imperocchè non possiamo spiegare il decrescimento graduale, senza ammettere una lotta prolungata dei polipi contro circostanze sfavorevoli.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





Caryophyllia Maurizio Keeling