Pagina (139/343)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Forse ne esistono di simili attualmente; ma è impossibile di ammettere che il numero maggiore si sia formato in condizioni analoghe.
      Una teoria più recente e migliore è stata proposta da Chamisso;96 egli suppone che, siccome le specie più massiccie di coralli amano i marosi, le porzioni esterne d’un banco raggiungano per le prime la superficie, e formino per conseguenza un anello. Ho fatto osservare, nel terzo capitolo, che un banco il quale crescesse sopra uno scoglio separato tenderebbe a prendere una struttura atollica; se dunque dei coralli crescessero sopra uno scoglio sommerso di alcune tese d’acqua, in un mare profondo, e avesse i fianchi scoscesi ed una superficie piana, su di lui si potrebbe formare un banco, che non sarebbe distinguibile da un atoll, e credo ne esista qualcuno di questo genere nelle Indie occidentali. Ma anche da questo punto di vista bisogna supporre che in ogni caso la base consista in un banco piano, giacchè se lo si supponesse in forma di cono, come una massa montagnosa, sarebbe impossibile di trovare una ragione che spiegasse il perchè i coralli crescono sui fianchi e non nelle regioni centrali e più elevate. Siccome le lagune degli atoll hanno talvolta anche più di 40 tese di profondità, bisogna supporre, osservando le cose da questo punto di vista, che ad una profondità alla quale le onde non sono più agitate, il corallo cresca più vigorosamente sugli orli d’un banco che nella sua parte centrale: e tale supposizione è affatto gratuita. Di più, se non prendiamo in considerazione il numero degli atoll situati negli oceani Pacifico ed Indiano, questa supposizione dell’esistenza di tanti banchi sommersi è per se stessa assai improbabile.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





Chamisso Indie Pacifico Indiano