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      Nessuna teoria di qualche valore è stata messa avanti per spiegare le barriere che circondano delle isole di dimensioni moderate. È stato supposto, però senza alcuna prova positiva, che il gran banco, il quale si estende sul lato frontale della costa australiana, riposi sull’orlo d’un precipizio sottomarino parallelo alla riva. L’origine della terza classe, che comprende le scogliere frangenti, non presenta, io credo, la minima difficoltà. Sono costruite semplicemente da polipi che crescono a profondità moderate e che non prosperano presso alle rive, che sono in leggero pendìo, dove l’acqua è di sovente torbida.
      Quale è dunque la causa che ha dato agli atoll ed alle barriere le loro forme caratteristiche? Esaminiamo se dai fatti che seguono non si possano trarre delle importanti deduzioni su questo proposito, – che in primo luogo i coralli costruttori di banchi non possono prosperare che ad una profondità assai limitata, – in secondo luogo che in tutte le zone di enormi dimensioni nessuno dei banchi di corallo e nessuna delle isole coralline si eleva al disopra del livello del mare ad un’altezza maggiore di quella che possono raggiungere le masse travolte dalle onde e dal vento. Non è per caso che metto avanti quest’ultima proposizione. Ho cercato con diligenza le descrizioni di ogni isola, nei mari intertropicali; e il mio compito è stato fino ad un certo punto facilitato da una carta del Pacifico, corretta nel 1834 dai signori d’Urville e Lottin, nella quale le isole basse si distinguono dalle isole elevate (anche da quelle di un’altezza inferiore a 100 piedi), da ciò che sono scritte senza lettera maiuscola iniziale.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





Pacifico Urville Lottin