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      Comprendiamo così la presenza tanto negli atoll che nelle barriere di parti di banco o di banchi interi in condizioni di deperimento e di sommersione, quantunque l’insieme conservi ancora l’aspetto di un banco vivente. Si può pure spiegare nello stesso modo l’esistenza di breccie attraverso alle barriere di faccia alle vallate, quantunque possano essere separate da larghi tratti di acqua profonda. La nostra teoria si trova confermata da questo fatto che noi troviamo le due classi di banchi formate per abbassamento, in generale situate vicine tra di loro, e ad una certa distanza dalle località dove abbondano le scogliere frangenti. Cercando un’altra prova dei movimenti ammessi dalla nostra teoria, troviamo degli indizî di cambiamenti negli atoll e nelle barriere, e di turbamenti sotterranei compiutisi al disotto di essi; ma in causa della natura medesima dei fatti studiati, è quasi impossibile di trovare delle prove dirette dell’abbassamento, quantunque le apparenze militino fortemente in favore di esso. Sulle coste circondate al contrario, la presenza frequente di resti marini sollevati e appartenenti ad un’epoca recente mostra chiaramente che queste coste hanno subìto un sollevamento in un’epoca poco lontana.
      Finalmente, quando i due grandi tipi, cioè a dire da una parte le barriere e gli atoll, e dall’altra le scogliere frangenti, si trovano rappresentati sopra una carta, essi offrono un quadro pieno d’armonia e di maestà di movimenti d’oscillazione ai quali è stata soggetta la crosta terrestre durante un periodo recente.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343