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      Noi vi vediamo degli immensi spazî che si elevano, e sui medesimi di tratto in tratto delle masse vulcaniche che escono per eruzione; vediamo degli altri grandi spazî che s’abbassano senza che vi si manifesti alcun cratere attivo; e possiamo essere convinti che il movimento è stato abbastanza lento per permettere ai coralli di crescere fino alla superficie del mare, e abbastanza largamente esteso per seppellire sotto l’immenso strato liquido ciascuna delle montagne sulle quali si elevano attualmente gli atoll come altrettanti monumenti che marcano il sito dove quelle sono scomparse.
      APPENDICEContenente una descrizione dettagliata dei Banchi e delle Isole della carta colorata (tav. III).
      Al principio dell’ultimo capitolo ho fatto conoscere le norme secondo le quali è stata colorata la carta. Ora mi resta soltanto di osservare che questa è una copia esatta di quella di C. Gressier, pubblicata dal Dépôt général de la Marine nel 1835. I nomi sono stati tradotti in inglese, e la longitudine ridotta a quella di Greenwich. I colori furono in principio messi sopra delle carte esatte costruite su grande scala. I dati, secondo i quali i vulcani storicamente conosciuti per essere stati in attività vennero colorati in rosso vermiglio, trovansi esposti in una nota dell’ultimo capitolo. Comincierò la mia descrizione colla parte est della carta, e descriverò ogni gruppo di isole successivamente andando verso l’ovest attraverso gli oceani Pacifico ed Indiano e terminando alle Indie occidentali.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





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