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      È evidente che queste isole e lingue di sabbia parallele alle rive, e separate dalla costa da lagune poco profonde, non hanno dei rapporti necessari colle formazioni di corallo.
      Dopo di avere tentato di dileguare alcuni dubbi intorno alla classificazione dei banchi delle Indie Occidentali, esporrò gli autori che mi hanno indotto a colorare alcune porzioni della costa nella maniera da me seguita. Il capitano Bird Allen mi assicura che la maggior parte delle isole dei banchi di Bahama sono frangiate da banchi, particolarmente dal lato esposto al vento, e cioè da scogliere viventi; ho per questa ragione colorato in rosso quelle che sono così rappresentate nella carta di Owen. Lo stesso capitano m’informò che gli isolotti che percorrono la parte sud della Florida sono frangiati nel medesimo modo; colorati in rosso. – Cuba: Andando lungo la costa nord alla distanza di 40 miglia dall’estremo punto sud-est le coste sono frangiate da banchi che si estendono verso l’ovest sopra una lunghezza di 160 miglia, con poche aperture soltanto. – Parti di questi banchi sono rappresentate dai disegni dei porti di questa costa dati dal capitano Owen, ed una stupenda descrizione è data da Taylor (London’s Magaz. of Natur. Hist., vol. IX, p. 449); egli dice che essi racchiudono uno spazio chiamato il «baxo», di una larghezza da mezzo a tre quarti di miglio, il cui fondo si compone di sabbia e di un po’ di corallo. Nella maggior parte delle località si può passare al guado a bassa marea e raggiungere il banco; ma in alcuni punti la profondità è di 2 a 3 tese.


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Sulla struttura e distribuzione dei banchi di corallo e delle isole madreporiche
di Charles Darwin
Utet
1888 pagine 343

   





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