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      Ma concesso pure che gli esseri organici nello stato di natura presentino qualche varietà, e che la loro organizzazione in un piccolo grado sia plastica; concesso che molti animali e molte piante abbiano di molto variato sotto l'influsso della domesticità, e che l'uomo col potere di elezione abbia continuato ad accumulare tali variazioni finchè non ebbe ottenuto delle razze fortemente marcate e costantemente ereditarie; si può sempre chiedere se le specie siano sorte in istato di natura. Le differenze fra le varietà naturali sono piccole; mentre sono considerevoli fra le specie di uno stesso genere, e più grandi fra le specie di generi diversi. Ora in qual modo queste piccole differenze divengono viepiù notevoli? In qual modo le varietà (o, come le chiamai, specie incipienti) si convertono in reali e ben determinate specie? In qual modo ogni nuova specie ha potuto adattarsi alle condizioni fisiche circostanti, ed alle altre forme di vita da cui in qualche modo dipende? Noi vediamo dovunque a noi dintorno innumerevoli adattamenti e combinazioni che movono altissima ammirazione in ogni osservatore. Vi è per esempio una mosca (Cecidomya)(3) che deposita le uova sugli stami di una scrofularia, e secerne un veleno producente una galla, di cui si nutre la larva; e vi è un altro insetto (Misocampus), che deposita le ova entro la galla suddetta nel corpo stesso della larva della mosca, e si nutre così della sua preda vivente. Ne risulta, che un insetto imenottero dipende da un dittero, il quale dipende a sua volta dalla proprietà che possiede di produrre una secrezione mostruosa in un organo particolare di una certa pianta.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





Cecidomya Misocampus