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      L'arcipelago, co' suoi innumerevoli crateri e onde correnti di lava, si vede essere di recente origine; laonde nella mia fantasia parevami assistere propriamente all'atto della creazione. Io spesso dimandavo a me medesimo, in qual modo fossero surti questi molti animali e molte piante peculiari: e la più semplice risposta mi pareva essere questa, che gli abitanti delle varie isole siano discesi gli uni dagli altri, subendo delle modificazioni nel corso delle generazioni; e che tutti gli abitanti dell'arcipelago discendono da quelli della terra più vicina, vale a dire dall'America. Ma il come siasi effettuato il grado necessario di modificazione fu lungo tempo per me un problema inesplicabile, e tale sarebbe rimasto perpetuamente, se io non avessi studiate le domestiche produzioni, e così acquistata una giusta idea del potere di elezione. Ma non sì tosto ebbi concepita questa idea, io mi accorsi, leggendo Malthus intorno alla Popolazione, che la elezione naturale era l'inevitabile risultato del rapido crescere degli esseri organici; perocchè io era preparato ad apprezzare la lotta per l'esistenza dai lunghi studi da me fatti sui costumi degli animali.
      Prima ch'io visitassi l'Arcipelago Galapagos, io avea raccolti molti animali viaggiando dal nord al sud in ambedue le coste dell'America; ed ovunque, in condizioni di vita differenti quanto mai si possono concepire, io incontrai sempre delle forme americane, con specie sostituenti specie degli stessi generi peculiari. Così avvenne quando io saliva le Cordigliere, quando penetrava nelle foreste tropicali, od esplorava le acque dolci dell'America.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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