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      Il colonn. H. Smith crede che uno dei cinque stipiti da lui supposti sia stato di mantello isabellino e rigato, e che le fascie delle altre razze traggano origine da precedenti incrociamenti colla primitiva isabellina. È però assai improbabile, che le razze diverse, sparse in regioni tra loro così distanti del mondo, abbiano potuto incrociarsi con uno stipite originariamente diverso. Inoltre non vi è ragione per supporre che gli effetti di un incrociamento avvenuto in tempo tanto lontano, siansi mantenuti attraverso tante generazioni, come dovrebbesi ammettere giusta l'opinione citata.
      Quanto al colore primitivo od isabellino del cavallo, il colonn. H. Smith(144) ha raccolto molti fatti, i quali dimostrano che questo colore era assai comune in Oriente già ai tempi di Alessandro, e che i cavalli selvaggi dell'Asia occidentale e dell'Europa orientale sono od erano di recente di colore vario isabellino. Ei pare che, non è molto tempo, nel parco reale di Prussia si conservasse una razza selvaggia di questo stesso colore colla fascia spinale. Mi viene detto che in Ungheria e Norvegia i cavalli isabellini con fascia spinale sono ritenuti come lo stipite primitivo. I ponì di mantello isabellino non sono rari nelle regioni montuose del Devonshire, del Galles e della Scozia, ne' luoghi adunque, dove la razza primitiva aveva la maggiore probabilità di conservarsi. Al tempo in cui Azara si trovava nell'America del Sud, dove il cavallo è rinselvaggito da circa 250 anni, tra cento cavalli novanta erano bai-châtain e gli altri dieci zains, e tra duemila, uno solo era nero.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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