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      Secondo le descrizioni dateci dal rev. D. Tyerman e G. Bennett(164) erano piccoli animali con gobba al dorso, con capo sproporzionatamente lungo, con orecchie corte dirette in dietro, con coda breve, lunga non più di due pollici e talmente inserta che sembrava nata sul dorso. Mezzo secolo dopo l'introduzione dei porci europei e cinesi in queste isole, la razza indigena, secondo i citati autori, in seguito a ripetuti incrociamenti andò quasi completamente perduta. Le isole appartate, come è naturale, sembrano favorevoli alla produzione e conservazione di razze peculiari; così nelle isole Orkney i porci, stando alle descrizioni che abbiamo, sono assai piccoli, con orecchie erette ed acute, e dicesi siano diversi nel loro aspetto da quelli portati dal mezzodì(165).
      Quando si vede, che i porci cinesi del tipo S. indicus sono tanto diversi da quelli del tipo S. scrofa nei loro caratteri osteologici e nel loro aspetto esterno, che potrebbero riferirsi a due specie diverse, è certamente un fatto degno di attenzione, che i porci cinesi ed i comuni siano stati ripetutamente ed in varie maniere incrociati, con inalterabile fertilità. Un grande allevatore che si è molto servito dei porci cinesi di razza pura, mi assicura che la fecondità dei meticci incrociati inter se, e quella della progenie incrociata colla razza madre, sia evidentemente aumentata; e questa è l'opinione generale degli agricoltori. Oltre ciò il porco giapponese, ossia S. pliciceps Gray, diversifica tanto nell'aspetto dai porci comuni, che si dura fatica a credere, che si tratti di una semplice razza domestica; e tuttavia si vide, che essa è perfettamente feconda colla razza del Berkshire, inoltre il sig.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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