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      Il peso totale dei grandi conigli che io ho esaminato era di due a due volte e mezzo quello dei conigli selvaggi, e il peso delle ossa degli arti anteriori e posteriori presi insieme (eccetto i piedi di cui le numerose ossa sono troppo difficili da pulire) si è accresciuto quasi nella stessa proporzione nei conigli ad orecchie pendenti, e per conseguenza nel giusto rapporto col peso del corpo che esse hanno da portare. Se poi prendiamo per termine di comparazione la lunghezza del corpo, le membra dei grandi conigli non sono cresciute nella proporzione voluta, giacchè vi manca un pollice e mezzo. Infine, prendendo per norma la lunghezza del cranio, la quale, come noi abbiamo già visto, non è aumentata proporzionalmente alla lunghezza del corpo, apparirà che le membra, comparate a quelle del coniglio selvaggio, sono più corte di un mezzo a tre quarti di pollice. Dunque, sia qualsivoglia il termine di comparazione, le ossa delle membra dei grandi conigli a orecchie pendenti non hanno aumentato in lunghezza, proporzionatamente alle altre parti dell'individuo, ma sibbene in peso, il che, io credo, può spiegarsi per la vita non attiva, alla quale sono stati sottoposti per una lunga serie di generazioni. Nè la scapola è cresciuta in lunghezza, nella debita proporzione all'aumentata lunghezza del corpo.
      Un punto interessante è quello della capacità del cranio che fui condotto ad esaminare, notando, come io l'ho detto più sopra, che in tutti i conigli domestici, comparati al coniglio selvaggio, il cranio era aumentato molto più in lunghezza che in larghezza.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426