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      Fu rimarcato come cosa strana, che talvolta si ode parlare di estinzione locale o completa di razze domestiche, mentre non si parla mai della loro origine. In quale modo, si è domandato, vengono compensate queste perdite, e più che compensate; giacchè sappiamo che in tutti gli animali domestici le razze si sono considerevolmente aumentate in numero dall'epoca dei Romani in poi? Quest'apparente contraddizione, secondo le opinioni esposte, può risolversi colla massima facilità. La estinzione di una razza nei tempi storici è un avvenimento che assai facilmente è notato e registrato; ma la sua modificazione graduata, quasi insensibile per mezzo della elezione inconscia, la sua ulteriore divergenza in due o parecchi rami, sia che avvenga in uno stesso paese, oppure (e questo è il caso più frequente) in paesi separati, e la successiva e lenta trasformazione di questi in sottorazze e poi in razze ben marcate, sono avvenimenti che vengono di raro avvertiti. Si registra la morte di un albero che abbia delle dimensioni gigantesche, ma l'attenzione non è attratta dal crescere lento e dall'aumentare numerico degli alberi più piccoli.
      È in accordo colle nostre idee intorno alla potenza della elezione, ed intorno alla poca azione diretta che esercitano i cambiamenti delle condizioni di vita, i quali si limitano a determinare una variabilità ed una plasticità generale dell'organizzazione, il fatto che da tempi immemorabili i piccioni di colombaia sono rimasti quasi inalterati, e che alcuni piccioni di fantasia, che del resto non differiscono dai precedenti che pel colore, hanno conservato dopo parecchi secoli gli stessi caratteri.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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