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      Pur li vid'io degenerar, se ogni annoD'essi i maggiori il buon cultor non sceglie.
      Noi possiamo però dubitare che l'elezione sia stata seguita metodicamente nei tempi antichi, tanto più che il Le Couteur ci dice essere questo un lavoro assai faticoso. Malgrado l'importanza della scelta, i minimi risultati ai quali l'uomo è giunto, dopo migliaia d'anni d'incessanti sforzi,(578) per rendere le piante più produttive, od i grani più nutritivi di quello che non fossero al tempo degli antichi Egiziani, pare confermino la sua inefficacia. Ma non dobbiamo dimenticare che in ciascun successivo periodo si furono e lo stato dell'agricoltura e la quantità del concime fornito alla terra, che determinarono il grado massimo della di lei produttività, poichè non sarebbe stato certamente possibile coltivare una varietà molto produttiva in un suolo che non avesse le proporzioni volute degli elementi chimici necessari.
      Noi sappiamo che, in un'epoca ben antica, l'uomo era già abbastanza progredito nella coltivazione della terra, così che il frumento già allora poteva essere portato a quel grado di perfezione che era compatibile con quello stato dell'agricoltura. Alcuni pochi fatti appoggiano la idea di un lento e graduato perfezionamento dei nostri cereali. Nelle più antiche abitazioni lacustri della Svizzera, quando gli uomini non servivansi che di strumenti di pietra, il frumento da loro coltivato era di una particolare qualità, colle spiche ed i grani molto piccoli.(579) "Mentre i grani delle spiche moderne giungono a sette od otto millimetri di lunghezza, i maggiori delle abitazioni lacustri non ne hanno che sei, di rado sette, ed i più piccoli soli quattro.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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