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      Sono scorsi duecento trentacinque anni d'allora in poi, e questo fiore semplice offre un'eccellente dimostrazione del fatto che le forme primitive della natura non se ne stanno stazionarie, nè fisse, almeno quando sono soggette alla coltivazione. Se si osservano le estreme, non bisogna dimenticare che v'ebbero delle forme intermediarie, che sono perdute per noi, perchè se la natura può permettersi qualche volta un salto, il suo corso in regola è lento e graduato". Egli aggiunge che "l'orticultore deve farsi nella sua mente un ideale di bellezza, a conseguire il quale lavora colla testa e colle mani". Noi vediamo da ciò come il Paul, uno dei più felici coltivatori di questo fiore, apprezzasse l'opera della elezione metodica.
      In un lavoro interessante, ed a quanto pare esatto, pubblicato ad Amsterdam(829) nel 1768, sono annoverati quasi due mila giacinti allora conosciuti; ma nel 1864 il Paul non ne trovò che settecento nel maggior giardino d'Haarlem. Il lavoro constata che non v'è un caso conosciuto d'una varietà riprodotta esattamente per seme; tuttavia i giacinti bianchi producono quasi sempre giacinti bianchi,(830) e le varietà gialle sembrano pure ripetersi. Il giacinto è rimarchevole perchè diede origine a varietà azzurre, rosse e gialle. Questi tre colori primari non si riscontrano nelle varietà di alcun'altra specie, e ben raramente nelle specie distinte d'uno stesso genere. Sebbene le diverse qualità di giacinto non differiscano che poco le une dalle altre, eccettuato il colore, ciascuna sorte ha tuttavia un carattere proprio e che può esser rilevato da un occhio esercitato; così l'autore dell'opera d'Amsterdam dice (pag.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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