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      Henry, avendo fecondato l'Arabis blepharophylla col polline dell'Arabis Soyeri, ottenne delle silique, di cui mi comunicò le precise dimensioni ed uno schizzo; esse erano in tutte le dimensioni molto più grandi di quelle naturalmente prodotte dalle specie genitrici. Vedremo in un futuro capitolo che nelle piante ibride, e indipendentemente dai caratteri dei genitori, gli organi della vegetazione sono qualche volta sviluppati in grado mostruoso; ed è possibile che l'aumento di grossezza delle silique, di cui abbiamo parlato, sia un caso analogo. D'altre parte il Saporta mi fa sapere che una pianta femminile isolata di Pistacia vera è molto atta ad essere fecondata dal polline di piante vicine di P. terebinthus, ed in questo caso i frutti raggiungono solo la metà della propria grandezza, ciò che attribuisce all'azione del polline di P. terebinthus.
      L'azione diretta del polline di una varietà su di un'altra, non è in nessun luogo più rimarchevole, nè meglio dimostrata che nel caso del pomo ordinario. In questo albero il frutto è formato della parte inferiore del calice, e della parte superiore del peduncolo fiorale(975) che ha subìto una metamorfosi, in modo che l'influenza del polline straniero si è fatta sentire oltre i limiti dell'ovario. Il Bradley ha descritto di questi casi nei pomi nella prima metà dell'ultimo secolo, e se ne trovano altri nei volumi antecedenti delle Philosophical Transactions;(976) uno è relativo alla varietà del melo ruggine e ad un'altra, che ebbero reciprocamente modificati i loro frutti; un altro ad una varietà liscia che aveva agito sopra una varietà a scorza rugosa.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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