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      (1037) Ho seminato dodici varietà di bocca di leone (Antirrhinum majus), ed ebbi per risultato una confusione inestricabile. È probabile che nella maggior parte dei casi l'estrema mutabilità del colore delle piante di semi provenga principalmente da incrociamenti avvenuti nelle generazioni anteriori fra le varietà variamente colorate. Questo è quasi al certo il caso nel Polyanthus e nelle primole colorate (Primula veris e vulgaris) per la loro struttura reciprocamente dimorfa;(1038) e queste sono piante che i floricultori dicono provenienti pure di recente da semi. Tuttavia se si ha cura di impedire ogni incrociamento, ambedue queste specie non sono affatto incostanti nel colore. Così io ho potuto ottenere da una primola porporina, che J. Scott aveva fecondata col di lei proprio polline, ventitre piante, di cui diciotto erano porporine di varia gradazione, e sole cinque erano ritornate al colore giallo ordinario. Inoltre allevai da una primola rossa chiara (Cowslip), che lo Scott aveva trattato nello stesso modo, venti piante, ed ognuna somigliava nel colore perfettamente ai genitori, ed altrettanto avvenne di settantadue nipoti, con una sola eccezione. Anche nei fiori più variabili è probabile che si possano fissare le più delicate gradazioni di colore, e si riesca a trasmetterle per semi, colla coltura nello stesso terreno, colla elezione lungamente continuata e sopratutto coll'evitare gli incrociamenti. Ciò sembrami risultare da quanto osservai nel delfinio (Delphinium consolida et Ajacis), in cui le piante comuni provenienti da semi offrono maggiore diversità nel colorito che qualsiasi altra pianta a me nota.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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