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      Quando si assoggettano le piante per la prima volta alla coltivazione, esse trasmettono assai fedelmente i loro caratteri, cioè non variano punto, e lo si è attribuito alla forza d'eredità di caratteri antichi; ma si può, con altrettanta od anche maggiore probabilità, ritenere che le nuove condizioni esterne esigano un certo tempo per accumulare la loro azione. Sarebbe, tuttavia, ingiustificato negare che i caratteri si facciano più costanti trasmettendosi lungo tempo, e credo che così si debbano riassumere i fatti in questione, - che tutti i caratteri, quali essi siano, antichi e nuovi, tendano ad essere trasmessi, e che quelli che hanno già resistito a tutte le contrarie influenze e furono trasmessi fedelmente, continueranno in generale a resistere ancora e saranno di conseguenza fedelmente ereditabili.
     
      PREPONDERANZA NELLA TRASMISSIONE DEI CARATTERI
     
      Abbiamo constatato nel capitolo precedente, che allorquando compaiono individui ben riconoscibili, o che s'incrociano due razze o due specie ben marcate, ne viene ordinariamente che i prodotti sono, alla prima generazione, o intermedi fra i loro genitori, o somigliano in una parte ad uno, nell'altra all'altro dei loro genitori. Tuttavia, questa non è una regola invariabile, perchè si è trovato che in più casi, vi sono individui, razze o specie che esercitano nella trasmissione dei caratteri, una influenza preponderante. Questo soggetto fu profondamente discusso da P. Lucas;(1127) è questo un argomento assai difficile, perchè tale azione preponderante può manifestarsi egualmente nei due sessi, o essere più forte nell'uno che nell'altro, ed inoltre la presenza dei caratteri sessuali secondari rende difficile il paragonare i prodotti meticci colle razze genitrici.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





Lucas