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      È facile assicurarsi delle conseguenze nocive delle unioni consanguinee troppo ristrette negli animali che, come le galline, i piccioni, ecc., si moltiplicano rapidamente, ed essendo allevati nella medesima località, si trovano esposti a condizioni sempre identiche. Attinsi informazioni da molti allevatori, e non rinvenni fino ad oggi un solo che non fosse profondamente convinto che un incrociamento occasionale con un'altra famiglia della medesima sottovarietà non sia assolutamente necessario. La maggior parte degli allevatori di uccelli di fantasia molto migliorati stimano più che tutte la loro propria razza, e, nel timore di un deterioramento, rifiutano di fare degli incrociamenti, tanto più che l'acquisto di un uccello di prim'ordine d'un altro gruppo è costoso, ed i cambi sono difficili; nondimeno, da ciò che potei rilevare, tutti gli allevatori, eccetto quelli che conservano in località diverse un certo numero di tipi distinti pei bisogni dell'incrociamento, sono obbligati a farlo, dopo un certo tempo.
      Un'altra considerazione generale che mi ha fortemente impressionato, si è che in tutti gli animali e piante ermafroditi, che, a quanto si poteva supporre, si sarebbero sempre fecondati da loro, ed in tal guisa riprodottisi da secoli, nelle condizioni della più prossima consanguineità, non potei scoprire una sola specie, nella quale la conformazione sia tale, che essa non possa fecondarsi che da se stessa. Al contrario, come l'abbiamo riscontrato nei casi succintamente riferiti nel quindicesimo capitolo, esistono conformazioni che favoriscono, o conducono inevitabilmente ad incrociamenti accidentali tra un ermafrodita ed un altro della specie stessa, e che, da quanto ne possiamo giudicare, non sembrano avere altro scopo.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426