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      Imperocchè noi dobbiamo rammentarci che è l'unione degli elementi sessuali della stessa forma, per esempio delle due forme a stilo lungo, che determina la sterilità, mentre l'unione degli elementi sessuali di due forme diverse è feconda. Sembra quindi a prima vista avvenire l'opposto di ciò che succede nell'ordinaria unione di individui della medesima specie e nell'incrociamento fra specie diverse. Ma è dubbio, se la cosa sia realmente così, nè io voglio più a lungo fermarmi su questo oscuro argomento.
      Dalle considerazioni fatte intorno alle piante dimorfe e trimorfe noi possiamo dedurre con probabilità, che la sterilità delle specie distinte al loro incrociamento e della prole ibrida dipenda esclusivamente dalla natura degli elementi sessuali, e non da qualche generale diversità nella struttura o nella costituzione. In fatto, noi siamo condotti alla stessa conclusione dallo studio dei reciproci incrociamenti di due specie, nelle quali il maschio dell'una non può essere accoppiato colla femmina dell'altra, o può esserlo solo con grande difficoltà, mentre l'incrociamento invertito può compiersi colla massima facilità. Il Gärtner, esimio osservatore, arrivò pure alla conclusione, che le specie incrociate sono sterili in seguito a differenze confinate al sistema riproduttivo.
      Secondo il principio che impone all'uomo di tener separate le varietà domestiche durante la loro elezione e perfezionamento, sarebbe certamente vantaggioso per le varietà allo stato naturale, ossia per le specie incipienti, se fossero impedite a mescolarsi, sia in seguito ad una avversione sessuale, o col divenire reciprocamente sterili.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





Gärtner