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      Se riflettiamo che ogni pianta fu coltivata dall'uomo perchč gli era utile, e che la variazione č un fenomeno che apparė spesso assai pių tardi, non possiamo spiegare la maggior somma di diversitā nelle parti apprezzate col dire, che in origine sieno state prescelte le specie dotate della tendenza di variare in modo peculiare, Il risultato deve attribuirsi alla circostanza, che le variazioni in queste parti furono conservate con successo e di continuo accumulate, ventre le altre variazioni, eccettuate quelle che apparvero inevitabilmente per correlazione, furono trascurate e si perdettero. Noi possiamo quindi concludere che con una elezione lungamente continuata si possano condurre quasi tutte le piante a dare delle razze tanto diverse in qualsiasi carattere, quanto lo sono ora in quelle parti, per le quali sono apprezzate e coltivate.
      Alcunchč di simile noi troviamo negli animali; ma non fu addomesticato un numero sufficiente di specie perchč si possa fare un esatto confronto. Le pecore sono stimate pella lana, e la lana differisce nelle diverse razze assai pių del pelo nei bovini. Nč le pecore, nč le capre, nč i buoi europei, nč i maiali si apprezzano pella loro celeritā o forza; e noi non abbiamo, in conformitā, delle razze che in questi rapporti differiscano tanto fra di loro come il cavallo corsiere e da carro. Ma la celeritā e la forza si apprezzano nei camelli e nei cani, e tra i primi noi troviamo il celere dromedario ed il camello pesante, tra i secondi il veltro e il cane da catena.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426