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      Forse a molti naturalisti sarà venuto il pensiero, chè venne anche a me, che cioè l'elezione naturale, mentre determina la struttura di tutti gli organi importanti, non possa agire su quei caratteri che ci sembrano di leggera importanza. Ma questo è un errore, in cui cadiamo per la nostra ignoranza intorno ai caratteri che potrebbero avere un valore reale per un essere organizzato.
      Quando l'uomo cerca di far riprodurre un animale, che avesse qualche serio difetto nella sua struttura, o nei mutui rapporti delle parti, potrebbe darsi che non riuscisse che parzialmente, o affatto, o riscontrasse almeno molte difficoltà; e questa è infatti una specie di elezione naturale. Abbiamo già parlato di una prova fatta nello Yorkshire, per allevare un bue a groppa assai sviluppata, ma si dovette rinunziarvi perchè perivano troppe vacche durante il parto. A proposito dell'allevamento del tomboliere a corta faccia, l'Eaton(1545) dice: "Sono convinto che assai più pulcini, d'una testa e d'un becco come si cerca ottenerli, abbiano dovuto perire nell'uovo, di quelli che ne siano sbucciati, perchè un uccello a faccia estremamente corta non potendo col suo becco toccare e rompere il suo involucro, deve necessariamente perire". Ecco qui un caso più curioso, in cui l'elezione naturale non interviene che ad intervalli di tempo. Durante le stagioni normali il bue niata può pascolare sì bene del bue ordinario, ma occasionalmente giunge un tempo, come ha avuto luogo dal 1827 al 1830, in cui le pianure della Plata soffrono un'aridità tanto prolungata da abbruciare i pascoli; in questa circostanza periscono a migliaia i buoi ordinari ed i cavalli, di loro però sopravvivono quelli che possono cogliere le foglie dai rami, dalle canne, ecc.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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