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      I loro tratti caratteristici sono generalmente sorti d'un tratto, di poi in molti casi furono aumentati da una elezione continuata. Altre razze, che al certo si devono classificare tra le artificiali, essendo state fortemente modificate da una elezione metodica e dall'incrociamento, come il cavallo da corsa inglese, i cani pinci, il gallo da combattimento inglese, il piccione messaggiere d'Anversa, ecc., non sono tali da poter dire innaturale la loro apparenza, e non mi pare che si possa tracciare una linea precisa di separazione tra le razze naturali e le artificiali.
      Non è sorprendente se le razze domestiche hanno in generale un aspetto diverso da quello delle specie naturali. L'uomo non sceglie le modificazioni favorevoli all'animale, ma quelle che a lui piacciono o che gli sono utili, e sopratutto quelle che per la loro intensità ed improvvisa apparizione colpiscono il suo occhio, e sono dovute a qualche perturbazione importante dell'organizzazione. La sua attenzione si porta quasi esclusivamente sugli organi esterni, e quando giunge a modificare gli organi interni, - come quando riduce le ossa e le parti attigue, o carica i visceri di grasso, o sviluppa la precocità, ecc., - v'è una grande probabilità che nello stesso tempo indebolisca la costituzione. D'altra parte, quando un animale deve per tutta la sua vita lottare contro una quantità di nemici e di concorrenti, in circostanze estremamente complesse e facili a cambiarsi, le modificazioni le più svariate - negli organi interni od esterni, nelle funzioni e nei mutui rapporti delle diverse parti dell'organismo, - tutte saranno sottoposte ad una prova severa e conservate o respinte.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





Anversa