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      In tutti questi casi è assai difficile distinguere gli effetti d'una elezione prolungata da quelli risultanti dall'aumento dell'azione in una parte o da qualche altra causa. Spencer(1746) riconosce questa difficoltà, e cita come esempio le spine degli alberi e i gusci delle noci. Noi troviamo qui un tessuto ligneo durissimo, formatosi senza la possibilità di alcun movimento che potesse determinare una trasudazione, e senza che noi possiamo rinvenire una causa che vi agisca direttamente; e siccome la durezza di queste parti giova evidentemente alla pianta, il risultato si deve probabilmente ad una elezione delle variazioni spontanee. Ognuno sa che un forte lavoro ispessisce l'epidermide delle mani, e vedendo che nei fanciulli, prima della loro nascita, l'epidermide è più ispessita sulle palme delle mani e nelle piante de' piedi che non su tutte le altre parti del corpo, come osserva con ammirazione l'Albinus,(1747) noi siamo tratti naturalmente ad attribuire questo fatto agli effetti ereditari dell'uso o d'una pressione lungamente continuata. Noi siamo tentati a ritenere che queste medesime cause abbiano potuto generare gli zoccoli dei quadrupedi; ma chi oserà stabilire fino a qual punto la elezione naturale abbia contribuito alla formazione di parti sì evidentemente importanti per gli animali?
     
      Che l'uso rafforzi i muscoli, noi lo vediamo nelle membra degli operai dei diversi mestieri, e quando un muscolo si rafforza, i tendini e le creste ossee, a cui esso si attacca, devono pure aumentare di volume; e ciò deve avvenire anche dei vasi e nervi.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





Albinus