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      Durante il freddo intenso del 1709, e specialmente durante quello del 1763, perì un sì gran numero di alberi che si dovette farne nascere degli altri dai semi della melarancia dolce, e gli abitanti, con grande loro meraviglia, trovarono che i frutti prodotti erano dolci. Gli alberi così ottenuti divennero più grandi, più produttivi e più robusti dei precedenti; di maniera che dopo quell'epoca si continuò a produrre gli alberi col mezzo dei semi. Il Gallesio conchiude che per l'acclimatizzazione del melarancio in Italia si è fatto assai più durante circa sessant'anni colla casuale produzione di nuove varietà, che non nei molti secoli precedenti coll'innesto delle antiche varietà.(1791) Voglio aggiungere che il Risso(1792) descrive alcune varietà portoghesi del melarancio come molto più sensibili al freddo e più delicate delle altre.
      Il pesco era conosciuto al tempo di Teofrasto, 322 av. G. C.(1793) Secondo il giudizio autorevole di autori citati dal dott. Rolle,(1794) esso era al tempo della sua introduzione in Grecia molto delicato, e non portava che raramente frutti perfino nell'isola di Rodi. Se ciò è vero, noi dobbiamo inferire che il pesco negli ultimi duemila anni, durante la sua diffusione nelle parti centrali dell'Europa, sia divenuto più resistente al freddo. Ora le diverse varietà diversificano assai nella loro resistenza. Alcune varietà francesi non prosperano in Inghilterra; e nei dintorni di Parigi la varietà Pavie de Bonneuil non matura le frutta che assai tardi, anche se è coltivata in spalliera; essa è quindi solo adattata per un clima assai caldo e meridionale.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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